mercoledì 7 ottobre 2015

Autunno, ritrova l’equilibrio con la giusta alimentazione!

Nei mesi di Ottobre e Novembre il clima caldo-umido e l’escursione termica tra le ore notturne 7-10° e quelle diurne 15-20°, tipici della stagione, possono creare problemi di nervosismo, ansia, instabilità d'umore e, alle volte, insonnia. A peggiorare la situazione contribuiscono la diffusione di parietarie, graminacee ed ambrosia che associate alla proliferazione degli acari, costituisco ulteriore elemento di forte disturbo per chi soffre di allergie.



Attenzione, dunque, a non ricorrere all’uso smisurato dei farmaci, e soprattutto al fai da te, ma rivolgersi al proprio medico di fiducia. Può aiutare a contenere i sintomi delle allergie, evitare le scampagnate, rimuovere dagli ambienti in cui si staziona maggiormente come, ad esempio, la camera da letto, tappeti, peluches, tendaggi pesanti, ed utilizzare spray anti-acaro. 

La fitoterapia invece, può essere un valido alleato per i problemi d’insonnia e stress psicofisico. Melatonina,  Valeriana, Melissa, Rodiola Rosea, Astragalo ed Eleuterococco possono costituire utili rimedi fitoterapici ma, anche in tal caso, è opportuno farsi consigliare da un esperto che valuterà quale rimedio è indicato i in che quantità in base ai disturbi che ogni individuo presenta.

L’alimentazione, infine, gioca un ruolo importante per iniziare la nuova stagione in piena forma, capiamo quali sono le scelte alimentari che aiutano a stabilizzare l’umore, e ridurre lo stato ansioso. E’ buona regola per rimanere in salute:

  • fare una buona prima colazione
  • bere almeno un litro e mezzo d'acqua al giorno.
  • evitare i “hight density food”quali dolci, gelati e alimenti ricchissimi in grassi saturi e poche proprietà organolettiche
  • limitarne il consumo della carne rossa
  • limitare gli alimenti raffinati e poveri di fibre
  • limitare o, ancor meglio, evitare le bevande zuccherate e superalcoliche
  • ridurre il consumo di sale e preferire quello iposodico
  • evitare metodi di cottura quali frittura, cottura ad alte temperature e alla brace, e di conservazione quali affumicatura e salatura
  • prediligere alimenti semplici e freschi, come frutta e verdura di stagione, ricchi di antiossidanti, che favoriscono le capacità cognitive, contrastano l'azione dei radicali liberi e  rinforzano il sistema immunitario
  • privilegiare alimenti ricchi in Magnesio, Selenio, Triptofano  che  possono favorire le funzioni cerebrali, contrastare gli sbalzi di umore, facilitare il sonno, migliore le condizione psicofisiche.

Magnesio

Il fabbisogno giornaliero è di 300-500 mg ed è facilmente soddisfatto grazie alla sua presenza in numerosi alimenti come noci, cacao, semi di soia, fagioli, grano intero e tutti i vegetali verdi. L'assorbimento avviene a livello dell'intestino tenue, ed è favorito dalla vitamina D, mentre è inibito da elevate concentrazioni di calcio o proteine, da stati di diarrea e da alcolismo cronico.

Selenio

Oligoelemento che svolge un’ importane funzione antiossidante e anti radicali liberi, pertanto, anti-invecchiamento, attraverso la protezione delle membrane cellulari. Il Selenio, rinforza inoltre il sistema immunitario ed inibisce la comparsa di stati di astenia e debolezza. Il fabbisogno del  selenio è di circa 55 mg, una quantità che si può facilmente raggiungere attraverso una dieta  ricca di cereali, pesci, crostacei e soprattutto frutti di mare come ostriche e vongole, carne di tutti i tipi, uova, latticini e formaggi .

Triptofano

Il Triptofano è un amminoacido essenziale per l'organismo umano in quanto serve per la sintesi di alcune sostanze biologiche, come la Serotonina e la Niacina. La Serotonina è un neurotrasmettiore sostanzialmente eccitatorio,  nota anche come "ormone del buonumore", può essere convertita in Melatonina, importantissima nella regolazione del ciclo sonno-veglia.


Il Triptofano viene assunto attraverso gli alimenti; ne sono ricchi legumi, carne, pesce, latte, latticini e uova. Un elevato contenuto in Triptofano si riscontra anche nel  cioccolato e  nelle arachidi, nell'alga spirulina e nei semi di sesamo.


Questi articoli sono redatti da alcuni dei professionisti dei centri MedikalBeauty Institute specializzati nell'ambito del dimagrimento e riuniti sotto il nome di Arte Slim, operano da oltre 20 anni per dare la possibilità alle persone di raggiungere il proprio ideale estetico. Per ogni persona creano un percorso personalizzato a 360°, dall'alimentazione ai trattamenti più idonei.Il bello è che con Arte Slim si può dimagrire senza fatica e ottenendo i migliori risultati in un tempo relativamente breve.Potete scoprire alcuni dei trattamenti per dimagrire, anticellulite e tonificanti praticati nei centri Arte Slim in questa pagina.Vi consiglio anche di tenere anche d'occhio il nostro sito, http://www.medikalbeauty.it/ perché spesso lanciamo promozioni per far conoscere i nostri trattamenti.

martedì 8 settembre 2015

Il Post-Vacanze: come ritrovare la forma?

La fine dell’estate spesso ci porta qualche momento di malinconia poiché le vacanze, sinonimo di riposo, spensieratezza e divertimento sono finite e bisogna riprendere la vita di sempre, il lavoro, gli impegni insomma la solita vita di corsa … succede, inoltre, che ci accorgiamo di aver accumulato, durante le ferie, qualche chiletto  di troppo senza rendercene conto! Pranzi in spiaggia, cene al ristorante, aperitivi, grigliate tra  amici, dolci e gelati a fine pasto per i più golosi che assieme ai vari digestivi mettono a repentaglio la nostra forma fisica! 


Se poi capita una vacanza in un paese straniero i giochi sono fatti: prende il sopravvento la curiosità di provare nuovi piatti, i vini locali, e non vuoi assaggiare i dolci tipici del posto?!
Attenzione però, anche se ci ritroviamo con la “pancetta” o se la bilancia, impietosa, ci dichiara un aumento di peso, non disperiamoci e non cadiamo in uno dei due classici errori: il primo, gravissimo, di continuare a mangiare troppo e male tanto, ormai, la linea è andata a farsi friggere!  il secondo errore, opposto al precedente, è di sottoporci a digiuni forzati, saltando i pasti, e faticando poi a gestire il “senso di fame”
Sbagliatissimo!


Rivolgiti al MedikalBeauty Institute a te più vicino, per ritrovare la tua forma velocemente e senza fatica!

Intanto alcuni dei nostri consigli:
  • Per prima cosa è opportuno “ depurarsi” bevendo molta acqua, almeno 2 lt al giorno e magari sorseggiando durante il corso della giornata qualche tisana depurativa e drenante senza zucchero, consumare alimenti ricchi d’acqua e con proprietà diuretiche, come finocchi e cetrioli. Evitare invece caffè, alcool, bevande gassate e zuccherate.
  • Una dieta depurativa e “sgonfiante” deve essere ricca di frutta e verdura di stagione; ottime pertanto le insalate e gli insalatoni misti dove, con un po’ di fantasia, possiamo sbizzarrirci a mettere assieme verdura e frutta diversi, creando piatti sempre nuovi,  da abbinare a secondi leggeri, cotti senza grassi aggiunti. Preferire il pesce, i  formaggi freschi e magri e le carni  bianche magre come pollo, tacchino, coniglio. Evitare quindi cibi troppo conditi, le cotture elaborate eseguite con aggiunta di grassi, banditi  i fritti!
  • Cercare di  ridurre i quantitativi di cibo in maniera graduale per non soffrire la fame.
  • Usare  piatti più piccoli che apparentemente sembreranno sempre pieni! Si proprio così! perché la nostra vista riesce ad ingannare il nostro cervello!
  • Iniziare ogni pasto con verdura cruda per saziarsi in tempi brevi, mangiare sempre come spuntino la frutta sono alcuni degli accorgimenti che fanno la differenza a livello di riduzione dell’introito calorico.
  • E’ importante al rientro dalle vacanze riprendere l’attività fisica, cercando di non esagerare ovviamente. E’sufficiente fare una passeggiata a passo sostenuto di 45 minuti al giorno per recuperare la  forma  fisica.
  • Last but not least: è necessario riprendere  i vecchi ritmi del sonno, se si vuole recuperare energia per affrontare il ritorno alla vita di tutti i giorni. Cercare di dormire a sufficienza, più o meno sempre le stesse ore per notte,  di andare a letto ed alzarsi sempre alla stessa ora per almeno una  settimana.

Buon rientro a tutti e soprattutto ai fortunati ritardatari!




Questi articoli sono redatti da alcuni dei professionisti dei centri MedikalBeauty Institute specializzati nell'ambito del dimagrimento e riuniti sotto il nome di Arte Slim, operano da oltre 20 anni per dare la possibilità alle persone di raggiungere il proprio ideale estetico. Per ogni persona creano un percorso personalizzato a 360°, dall'alimentazione ai trattamenti più idonei.
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martedì 7 luglio 2015

CONSIGLI ALIMENTARI CONTRO IL CALDO!

E’ molto importante curare l’alimentazione e l’idratazione durante un periodo di gran caldo e afa estiva.
In effetti  il corpo, sottoposto a temperature alte, può incorrere in una disidratazione se non si agisce tempestivamente reintroducendo i liquidi persi col sudore.
Due litri di acqua al giorno, a cui devono aggiungersi i liquidi introdotti con il cibo, è  la raccomandazione della nostra dietista
E' essenziale bere con regolarità durante tutta la giornata  e non aspettare che insorga la sete.
Da preferire sempre l’acqua, vanno invece limitate le bevande zuccherate e gassate. Anche con il the, caffè e le bibite gassate non si deve esagerare: sono bevande nervine, che agiscono sul sistema neuroendocrino e, provocando una vasocostrizione, aumentano la diuresi e quindi la disidratazione. L'alcol in generale va evitato, anche se ci si può permettere un bicchiere di vino bianco leggero o una birra saltuariamente. Vietati  i superalcolici, ma anche i vini ad alta gradazione. Infine, è bene non bere liquidi caldi, ma neppure ghiacciati, per evitare il pericolo della congestione.


Qual è la corretta alimentazione per combattere il caldo nel migliore dei modi ? 

È facile accorgersi che per il nostro organismo il caldo è uno stress. Per non affaticarlo ulteriormente conviene preferire alimenti digeribili e poco calorici.

I pasti devono essere leggeri. 
I cibi preferiti in estate sono frutta e verdura, perché forniscono gli elementi essenziali che vengono persi attraverso la sudorazione e la perdita di liquidi. Inoltre sia la frutta che la verdura forniscono vitamine, fibre e altri minerali essenziali per il corretto funzionamento del corpo. Le verdure, vanno bene tutte, meglio se crude, compatibilmente con la capacità masticatoria della persona. 
Sia per la frutta che per la verdura, il consiglio è di preferire quella di stagione possibilmente matura e raccolta da poco tempo.

Cosa evitare per combattere il caldo... 

Cibi grassi, fritti, salse e intingoli vari, gli alimenti  salati, non solo salumi e insaccati ma anche formaggi stagionati e cibi conservati, cracker e focacce col sale a vista andrebbero consumati con parsimonia. Difatti il sodio presente nel sale trattiene i liquidi nel corpo causando gonfiori addominali.

Cosa preferire per combattere il caldo...  

Piatti leggeri, cucinati semplicemente (al naturale oppure al vapore, al cartoccio o alla griglia). Tra i cibi di origine animale, sì a pesce, carni magre, ricotta e formaggi freschi. 
L’azione del sodio è bilanciata dal potassio, minerale contenuto in abbondanza in frutta e verdura (in particolare: kiwi, banane, albicocche, anguria, patate, spinaci, indivia, carciofi), il cui consumo aiuta perciò a ridurre il gonfiore. Vanno bene pane, pasta e riso, formaggi freschi, uova bollite, latte fresco magro. È consigliabile preparare pietanze fresche anche dal punto di vista delle temperatura. Si può rendere più rinfrescante il menu di tutti i giorni inserendogli un piatto refrigerante come una crema di verdure o di legumi , un’insalata di cereali , oppure un dessert a base di yogurt o un sorbetto alla frutta senza zuccheri aggiunti. E' necessario fare dei pasti possibilmente freschi ma sopratutto non eccessivi: se è vero che è nocivo andare a dormire quasi a digiuno, è altrettanto vero che fa male dormire eccessivamente sazi.


Quando  si fa la spesa è meglio seguire la regola del “poco e spesso”: il caldo è infatti nemico della conservazione e tutti i cibi deperiscono prima. Inoltre negli alimenti di origine animale si aggiunge il rischio di contaminazioni batteriche: meglio consumarli entro 24 ore al massimo, per non incorrere in possibili disturbi gastrointestinali.

Esempio di menu estivo... 

Nella prima colazione si può sostituire il latte vaccino con alternative fresche e salutari come lo yogurt o il latte di riso o di soia (addizionati di calcio). La frutta fresca non dovrebbe mancare come spuntino , si può scegliere tra spremute, frullati, frutta al naturale o in macedonia.
Il pranzo sarà sostanzioso ma non pesante: sono pratici i piatti freddi  quali le insalate di pasta o di cereali in chicchi conditi con verdure crude o cotte e con piccole quantità di alimenti proteici di origine vegetale come i legumi (soia, piselli e così via, da consumare preferibilmente 2-3 volte a settimana) oppure animale come uova, formaggi freschi, tonno/ sgombro / salmone.
Infine la cena, più leggera del pranzo. E’ consigliabile aprire il pasto con un piatto a base di verdure  crude,  facendolo poi seguire da secondi piatti di pesce o carne, cucinati con pochi grassi e facilmente digeribili.


Buon appetito!



Questi articoli sono redatti da alcuni dei professionisti dei centri MedikalBeauty Institute specializzati nell'ambito del dimagrimento e riuniti sotto il nome di Arte Slim, operano da oltre 20 anni per dare la possibilità alle persone di raggiungere il proprio ideale estetico. Per ogni persona creano un percorso personalizzato a 360°, dall'alimentazione ai trattamenti più idonei.
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lunedì 22 giugno 2015

COMBATTERE LA CELLULITE: DIETA E TRATTAMENTI MEDICO-ESTETICI

La cellulite è un "infiammazione del tessuto sottocutaneo", con infiltrazione di noduli  e di depositi di grasso; è un processo degenerativo dei tessuti connettivi ed adiposi che colpisce soprattutto la popolazione femminile.

La cellulite si manifesta in quattro modi diversi a seconda del livello di gravità:

  1. Non si vede, se non comprimendo con le dita la zona interessata ed in condizioni di particolare illuminazione.
  2. Si intravede, si denotano ombre leggere, segni di rilievi e grumi cellulitici disegnati sulla pelle.
  3. Il grasso che preme contro le fibre cutanee forma piccole protuberanze, rendendo l'epidermide ruvida e creando la classica pelle a buccia d'arancia.
  4. Presenta buchi e nodosità, si assiste ad un inspessimento del tessuto sottocutaneo e ad un aumento della consistenza di tutta la cute, e perdita di elasticità.
  
Esistono 3 tipi di cellulite:

COMPATTA: localizzata generalmente sulla parte superiore ed esterna delle cosce e nei glutei; presente in genere in ragazze molto giovani.
MOLLE: localizzata, generalmente, nell'interno delle cosce e nelle braccia; presente di norma in donne oltre i 30 anni.
EDEMATOSA: legata a disturbi del circolo venoso; colpisce in genere gli arti inferiori.

La sintomatologia è caratterizzata da calore al tatto, sensazione di peso e stanchezza nelle gambe, formicolii alle dita dei piedi, facilità ai lividi, dolori muscolari ed alterazioni locali nei capillari.
Le zone in cui si localizza di preferenza sono natiche, ventre, polpacci, esterno cosce, braccia.


CONSIGLI ALIMENTARI PER COMBATTERE LA CELLULITE

Essendo  la cellulite  un'infiammazione tissutale, spesso associata a problemi circolatori e di ritenzione idrica, è fondamentale cambiare stile di vita, abitudini alimentari e affidarsi ad un centro specializzato, per risolvere il problema.

Di seguito alcuni consigli da parte della nostra dietista, per combattere la cellulite dal punto di vista alimentare, anche se rammentiamo sarebbe sempre opportuno valutare singolarmente ogni caso.
In presenza di cellulite bisogna:

·      Bere molta acqua,  in quanto il corpo umano è composto per il 90% da acqua e quando  non è sufficientemente idratato, come “meccanismo di difesa” trattiene l’acqua che va ad accumularsi negli spazi extracellulari causando gonfiore, soprattutto nelle estremità del corpo;
·        Consumare molta frutta e verdura, sia per depurare l’organismo sia per apportare vitamine e minerali;
·         Consumare cibi contenenti potassio per favorire la diuresi, come banane, meloni, kiwi, frutta secca,  lievito di birra e soprattutto l'ananas anche per l’efficacia antinfiammatoria, gli asparagi, l'aglio ed i porri;
·         Consumare spesso le proteine nobili, contenute essenzialmente nelle carni bianche e nelle uova perché contribuiscono allo sviluppo muscolare. Dato che sono magre, le proteine obbligano l’organismo a prendere l’energia nelle cellule grasse.
·         Prediligere gli alimenti ricchi di ferro, come le lenticchie. Il ferro favorisce il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Un calo del livello di ferro può provocare stanchezza e persino alcune anemie;
·         Evitare o almeno limitare fumo e alcool;
·         Eliminare o limitare l'uso di bevande nervine come the e caffè che possono agire negativamente sul sistema nervoso; e se utilizzate in eccesso provocare tossicità ed irritazioni gastroenteriche, nonché inibire l'assimilazione di alcune vitamine. Volendo utilizzare il caffè, preferire quello solubile per il suo elevato contenuto in potassio;
·         Eliminare cibi grassi, salati, salse piccanti, sughi e fritti. Curare invece l'apporto di acidi grassi essenziali (EFA);
·         Limitare i dolciumi e gli zuccheri raffinati, e  i carboidrati ad elevato indice glicemico nei momenti di ipoglicemia;
·         Consumare il pesce e i frutti di mare, che contengono numerosi acidi grassi, tra cui i famosi omega 3, il salmone ne è particolarmente ricco. Questi alimenti hanno virtù antinfiammatorie e non gonfiano i tessuti;
·         Dare molta importanza alle vitamine "anticellulite" A-C-E; la vitamina A contrasta la perdita di elasticità del tessuto connettivo, la vitamina C contribuisce alla sua sintesi rinforzando le pareti dei vasi sanguigni e linfatici, ed ostacola edemi e stasi venosa degli arti inferiori, mentre la vitamina E favorisce la rigenerazione e la ristrutturazione dei tessuti connettivali. Sono comunque importanti anche le vitamine del gruppo B, perché contribuiscono, tra l'altro, al riequilibrio della flora batterica intestinale.
·         Consumare in modo limitato alimenti  contenenti  molte fibre come pasta o riso integrale, un giusto apporto di fibre favorirà la peristalsi e le funzioni intestinali.
·         Eliminare i cibi che creano intolleranze; se compaiono sintomi come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, sarebbe opportuno rivolgersi ad un centro specializzato per fare qualche indagine. L'ingestione di cibi a cui si è intolleranti procura uno stato di intossicazione e di ritenzione idrica.



TRATTAMENTI SPECIFICI PER CONTRASTARE LA CELLULITE

La cellulite deve essere innanzitutto diagnosticata correttamente, deve essere curata con terapie specifiche, una corretta alimentazione e un adeguato stile di vita. La persona deve essere seguita a 360° si consiglia pertanto di rivolgersi ad un centro specializzato, medico ed estetico che abbia i requisiti e l’esperienza necessari.
Esistono apparecchiature medicali specifiche, quali, tra le altre, la cavitazione e l’onda d’urto così come non va sottovalutata la manualità del massaggio linfodrenante, è indispensabile effettuare una valutazione personalizzata per individuare l’eliminazione del problema.

Ogni protocollo di cura della cellulite  varia in base allo stato di gravità della cellulite e alle caratteristiche della singola persona, a seconda delle fasi si ricorrerà a trattamenti localizzati che uniti alla corretta alimentazione  permetteranno di arrivare alla prova bikini in forma fisica eccellente.



Questi articoli sono redatti da alcuni dei professionisti dei centri MedikalBeauty Institute specializzati nell'ambito del dimagrimento e riuniti sotto il nome di Arte Slim, operano da oltre 20 anni per dare la possibilità alle persone di raggiungere il proprio ideale estetico. Per ogni persona creano un percorso personalizzato a 360°, dall'alimentazione ai trattamenti più idonei.
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giovedì 4 giugno 2015

Celiachia: l'importanza di una diagnosi precoce, come si manifesta, i danni che produce al nostro organismo, consigli alimentari e altre malattie autoimmuni

Celiachia
La celiachia, o sprue celiaca, è una malattia dell’apparato digerente che danneggia l’intestino tenue, interferisce con l’assorbimento dei principi nutritivi presenti negli alimenti ed è determinata dall’intolleranza o allergia al glutine, una proteina contenuta nel grano, nell’orzo, nella segale, nel farro, nell’avena e cereali simili.

L’assunzione di alimenti e l’uso di  prodotti contenenti glutine, comportano una reazione immunitaria che si manifesta attraverso il danneggiamento dei villi intestinali fino alla loro atrofia. I villi, che costituiscono la mucosa intestinale, consentono l’assorbimento delle sostanze nutritive che attraversando la parete dell’intestino tenue arrivano al sangue e vanno in circolo. Il danneggiamento dei villi comporta la sintomatologia da malnutrizione, anche se la persona si alimenta con regolarità.

La celiachia si trasmette per via genetica ed è frequente in presenza di altre patologie genetiche,  quali la sindrome di Down e la sindrome di Turner, una malattia che incide sullo sviluppo femminile.

Le cause scatenanti la prima manifestazione sono solitamente forti stress emotivi o fisici quali un’infezione virale, un intervento chirurgico, una gravidanza, una grave perdita.




Sintomi della celiachia
I sintomi con cui la celiachia si manifesta sono diversi e variano da persona a persona. Se riguardano direttamente l’apparato digerente solitamente si tratta di:
         gonfiore e dolore addominale
         diarrea o costipazione
         vomito
         feci pallide, maleodoranti o oleose
         dimagrimento o deperimento
         irritabilità

La celiachia può manifestarsi anche in modo completamente diverso, colpendo altre parti dell’organismo; in questo caso i sintomi saranno:
         anemia sideropenica, cioè carenza di ferro pur facendone regolare consumo
         affaticamento
         dolore alle ossa o alle articolazioni
         artrite
         fragilità ossea o osteoporosi
         depressione o ansia
         formicolio e intorpidimento delle mani e dei piedi
         assenza di mestruazioni (amenorrea)
         sterilità o aborti spontanei ricorrenti
         stomatite aftosa nella cavità orale

         eruzione cutanea pruriginosa (dermatite erpetiforme)


La celiachia nei bambini
Nei bambini la celiachia, può comportare  difficoltà e/o ritardi nella crescita e nello sviluppo, bassa statura,  difetti dello smalto dei denti definitivi.

Recenti studi sostengono che 3 fattori ritarderebbero la comparsa dei sintomi della celiachia nel bambino e influirebbero sulla modalità con cui la malattia si presenta:
1.      il protrarsi dell’allattamento al seno
2.      una tardiva introduzione nell’alimentazione del bambino di cibi contenenti glutine
3.      una limitazione dell’assunzione degli alimenti contenenti glutine


La celiachia è una malattia subdola, essendo difficile da diagnosticare data la varietà dei sintomi che può indurre. Per questo, talvolta possono trascorrere anche molti anni, prima che sia accertata e purtroppo, più tempo passa prima della diagnosi e della cura, maggiori sono le possibilità che si presentino complicazioni sul lungo periodo.

La celiachia e l'anello delle patologie autoimmuni
Le persone affette da celiachia tendono a sviluppare anche altre malattie, dette patologie autoimmuni, dovute agli attacchi che il sistema immunitario muove verso le cellule dell’organismo. Tra esse vi sono:
         diabete di tipo 1
         malattie autoimmuni della tiroide (Tiroidite di Hashimoto)
         malattie autoimmuni del fegato
         artrite reumatoide
         dermatiti erpetiforme (eruzione cutanea a livello di natiche, gomiti, ginocchia)
         morbo di Addison, una malattia del sistema endocrino

         sindrome di Sjögren, una malattia che colpisce le ghiandole lacrimali e salivari
Iter diagnostico della celiachia
La celiachia può essere scambiata per altre malattie: sindrome del colon irritabile, anemia da carenza di ferro alle volte causata dal ciclo mestruale, infiammazione dell’intestino, diverticolite, infezione intestinale, sindrome da stanchezza cronica. La conseguenza è che si cura l’organismo per la sintomatologia che manifesta senza andare alla radice del problema: la celiachia. Fortunatamente oggi, la presa di coscienza della varia sintomatologia pone un’attenzione maggiore sulla celiachia e un medico oculato richiede analisi specifiche perché venga accertata la malattia.
La celiachia viene diagnosticata con esami del sangue specifici che determinano la presenza di anticorpi antitransglutaminasi tissutale o antiendomisio. Se i risultati delle analisi sono negativi, ma si sospetta ancora la presenza della celiachia, potrebbero essere necessarie ulteriori analisi.
E’ opportuno non modificare la propria dieta prima di effettuare gli esami poiché smettere di assumere alimenti contenenti glutine (pane, pasta) potrebbe dare un risultato di falso negativo.

In caso di esito positivo alla celiachia, può essere eseguita una gastroscopia con biopsia dell’intestino tenue per confermare la diagnosi.

L'importanza di una diagnosi precoce
Non esistendo prevenzione per la celiachia, la diagnosi precoce è il miglior modo per ridurne i danni e dare modo a chi ne è colpito di migliorare da subito la qualità della sua vita, imparando a convivere con la malattia.

E’ possibile infatti verificare la presenza di anticorpi con un semplice esame del sangue, fortemente consigliabile a tutte le persone con parenti di 1° grado affetti da celiachia, pertanto maggiormente esposti al rischio. 

Celiachia, cura e terapia
Non possiamo parlare di vera e propria cura, in effetti di celiachia non si guarisce, deve semplicemente essere eliminato il glutine dalla propria dieta per tutto il resto della vita. Anche una piccola quantità di glutine può danneggiare l’intestino pur in assenza di sintomatologia evidente. In genere, l’eliminazione del glutine farà scomparire i sintomi, normalizzerà l’intestino e potrà prevenire peggioramenti. Il miglioramento si avvertirà già dopo pochi giorni dall’inizio della dieta. I villi intestinali ritorneranno ad assorbire le sostanze nutritive dagli alimenti e le trasferiranno correttamente nel sangue.
Se non si avverte miglioramento, occorre accertarsi di non assumere glutine in forma”nascosta” tipo negli additivi, come l’amido modificato, i conservanti e gli stabilizzanti a base di frumento.

Consigli alimentari per la Celiachia
L’alimentazione senza glutine non è legata necessariamente al concetto di rinuncia. Esistono tanti alimenti privi di glutine di largo consumo che sono alla base dell’alimentazione mediterranea quali: riso, mais, grano saraceno, legumi, patate, pesce, carne, uova, latte e formaggi, ortaggi e frutta.

Il celiaco che dispone dunque di tutti i componenti per costruire una dieta bilanciata e varia, dovrà comunque fare particolare alla scelta delle fonti di carboidrati che devono sostituire i cereali vietati. Scelta che non deve ricadere esclusivamente sulla pur vasta gamma di prodotti dietetici senza glutine disponibili sul mercato, ma anche sui cereali naturalmente senza glutine come riso e mais o altre fonti di carboidrati come le patate, un buon nutrizionista saprà consigliare la dieta adatta anche in base allo stile di vita personale.

Cibi vietati contenenti glutine
Frumento (grano) - Farro - Orzo - Avena - Segale - Monococco - Kamut - Spelta - Triticale - Farine, amidi, semola, semolini, creme e fiocchi dei cereali vietati - Primi piatti cucinati con i cereali vietati quali paste, paste ripiene, gnocchi di patate, gnocchi alla romana, pizzoccheri, crepes - Pane e prodotti da forno, dolci e salati, preparati con i cereali vietati quali pancarrè, pan grattato, focaccia, pizza, piadine, panzerotti, grissini, crackers, fette biscottate, taralli, crostini, salatini, cracotte, biscotti, merendine, pasticcini, torte - Germe di grano - Farine e derivati etnici quali Bulgur, Couscous, Cracked grano, Frik, Greis, Greunkern, Seitan, Tabulè - Crusca e Malto, cereali soffiati o in fiocchi, muesli, porridge dei cereali vietati -  Polenta taragna, se presente oltre alla farina di grano saraceno anche quella di grano. Attenzione poi a carne, pesce, verdure o formaggi  impanati o infarinati nella preparazione di cotoletta, bastoncini, frittura di pesce, hamburger, polpette - cibi cucinati in sughi e salse addensate con farine – latte d’avena  - yogurt ai cereali ai biscotti all’avena – Orzo solubile o surrogati del caffè


L’esclusione nella dieta del glutine, condiziona inevitabilmente scelte alimentari ed abitudini quotidiane come fare la spesa o mangiare fuori casa. Per questo, è consigliabile rivolgersi ad un centro specializzato nella dieta e nell’alimentazione in modo da seguire i consigli di un nutrizionista ed imparare a leggere correttamente le etichette degli alimenti per identificare quelli che contengono glutine, così da poter compiere scelte informate al supermercato o quando si mangia fuori casa. 


MedikalBeauty Institute nei suoi centri di Milano, Bologna, Modena, Rimini e Brescia offre consulenza alimentare con diete personalizzate.



Questi articoli sono redatti da alcuni dei professionisti dei centri MedikalBeauty Institute specializzati nell'ambito del benessere e dimagrimento e riuniti sotto il nome di Arte Slim, operano da oltre 20 anni per dare la possibilità alle persone di raggiungere il proprio ideale estetico e benessere generale. Per ogni persona creano un percorso personalizzato a 360°, dall'alimentazione agli eventuali trattamenti più idonei.
Il bello è che con Arte Slim si può dimagrire senza fatica e ottenendo i migliori risultati in un tempo relativamente breve.
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mercoledì 20 maggio 2015

L'ALLERGIA AL NICHEL: SINTOMI E ALIMENTI “INCRIMINATI”

Il nichel è un metallo ed è la causa più comune di allergia ai metalli. L'allergia al nichel è un problema che una volta sviluppato, si  ripresenta per tutta la vita ed è responsabile di irritazioni e dermatiti. Solitamente l'allergia al nichel colpisce maggiormente le donne, poiché utilizzano maggiori quantità di prodotti ed oggetti contenenti tale metallo. Il nichel è spesso presente nella bigiotteria tipo orecchini, braccialetti, anelli, ma anche piercing, fibbie, manici di borse, montature di occhiali, ma anche nelle tinture per capelli, prodotti cosmetici, in tanti oggetti ed utensili e in ultimo, anche negli alimenti. 


COME NASCE L'ALLERGIA AL NICHEL
Il contatto con il nichel determina una sensibilizzazione che può dare origine all’allergia cosiddetta da contatto. La prevalenza della sensibilità al nichel varia nei diversi paesi con un significativo aumento dell'incidenza di allergia nei paesi industrializzati.
Tra i fattori di rischio che possono fare insorgere l'allergia al nichel ci sono la concentrazione del metallo, la cui soglia è stabilita da una direttiva europea del 1994, la frequenza con cui l’individuo viene a contatto con l’agente sensibilizzante e la durata del contatto. Tuttavia, ognuno di noi reagisce in modo diverso al contatto con il metallo e per questo alcune persone sviluppano l'allergia al nichel molto rapidamente, mentre in altre si manifesta soltanto dopo un lungo periodo di tempo. A questo proposito, va evidenziato che la sudorazione, soprattutto d'estate e nelle giornate particolarmente calde, può incentivare maggiormente il manifestarsi della dermatite da contatto.


I SINTOMI ATTRAVERSO CUI SI MANIFESTA L'ALLERGIA AL NICHEL
I sintomi attraverso i quali si manifesta l’allergia al nichel possono essere:

·         dermatiti e pruriti che si manifestano sul volto, sulle mani, sulle gambe;
·         afte o infiammazioni della bocca e gengive;
·         gonfiori addominali;
·         malessere generale diffuso;
·         senso di stanchezza e pesantezza;
·         senso di nausea;
·         mal di testa.

ALLERGIA AL NICHEL: VISITA DERMATOLOGIA E PATCH TEST
Se si avvertono questi sintomi è opportuno accertare se si è allergici tramite visita dermatologica e apposito test cutaneo PATCH TEST, che consiste nell’applicazione sulla schiena di dischetti contenenti dosi minime di sostanze con potenziale allergenico. Tali dischetti vengono fissati tramite cerotti ipoallergenici che vanno mantenuti per 48 ore. Trascorso il tempo, alla rimozione, il medico valuterà la reazione cutanea e la presenza di arrossamenti, edema, vescicole e papule, che se presenti, indicheranno la presenza di allergia. 


Nel caso in cui il medico diagnosticasse una vera e propria conclamata allergia al nichel sarà necessaria l’astensione completa dal metallo, sia nel contatto che nell’ingestione di alimenti contenenti che lo contengono. Nel caso invece di semplice intolleranza spesso con una dieta di eliminazione, cioè una dieta che evita tutti gli alimenti a più alto contenuto di nichel, seguita da una dieta di rotazione dei cibi si giunge ad un netto miglioramento dei sintomi, soprattutto infiammatori ed intestinali.

ALLERGIA AL NICHEL E FONTI ALIMENTARI
Il nichel è presente in molti alimenti, il quantitativo contenuto è determinato dai componenti del suolo dove il cibo è stato coltivato, dai fungicidi e pesticidi utilizzati, dalle attrezzature usate nel processo produttivo e di lavorazione, nonché di cottura dei cibi.
Chi ha una forte intolleranza o allergia al nichel, dovrebbe evitare le pentole in alluminio e le padelle in teflon. Al loro posto, sarà invece opportuno che usi pirofile in vetro pirex.

Per chi soffre di allergia al nichel, ecco un breve elenco, stilato dalla nostra dietista, con alcuni degli alimenti che contengono più nichel:

1) Cioccolato e cacao in polvere: il cioccolato è una delle fonti di nichel più concentrate. Il cioccolato fondente ne contiene 2,6 microgrammi per grammo, il cioccolato al latte 1,2 e il cacao in polvere 9,8.

2) Anacardi: gli anacardi contengono 5,1 microgrammi di nichel per grammo. Tra la frutta secca, gli anacardi sono una delle maggiori fonti di nichel e per questo sarà necessario farvi più attenzione, considerando anche che a volte sono presenti in tracce nei prodotti industriali e confezionati.

3) Pomodori e ortaggi: tra gli ortaggi più ricchi di nichel troviamo i pomodori, ma il nichel è contenuto, pur in misura inferiore anche in asparagi, broccoli, carote, cavoli, cavolfiori, fagiolini, finocchi, lattuga, sedano, radicchio. Solitamente ben tollerati sono invece: cetrioli, zucca, zucchine, melanzane e peperoni.

4) Spinaci: anche gli spinaci contengono una certa quantità di nichel, pari a 0,30 microgrammi per grammo e sono tra le verdure da tenere maggiormente sotto controllo in caso di allergia o intolleranza al nichel, accanto a cibi come pomodori e lenticchie.
5) Legumi e frutta secca: chi è allergico al nichel dovrebbe moderare il consumo di legumi e di frutta secca, con particolare riferimento alle lenticchie, ai ceci, alla soia, alle noci, alle nocciole e alle mandorle. I fagioli rossi, ad esempio, contengono 0,45 microgrammi di nichel per grammo.

6) Frutta essiccata: la frutta essiccata contiene quantità di nichel maggiori rispetto alla frutta fresca. ciò potrebbe dipendere anche dai trattamenti industriali. Tra la frutta essiccata possiamo trovare fichi, uvetta, albicocche e prugne.

7) Bevande: chi è particolarmente sensibile al nichel dovrebbe fare attenzione ad alcune bibite e bevande, con particolare riferimento alla cioccolata, al caffè, al e alla birra, ma anche a tutte le bibite contenute in lattina.

8) Cibi in scatola: i cibi conservati possono incrementare il loro contenuto di nichel a causa del materiale del contenitore. Attenzione a lattine e scatolette. Tra i cibi in scatola si possono trovare tonno, carne, legumi, frutta e verdure. Meglio scegliere cibi freschi o conservati in vetro.

9) Cereali: tra i cereali più ricchi di nichel troviamo l'avena, il mais, il miglio e il grano saraceno. Bisogna prendere in considerazione sia i cereali in chicco che le relative farine e i prodotti confezionati che possono contenerle.

10) Frutti di mare e pesce: tre le maggiori fonti di nichel troviamo i frutti di mare e il pesce (ben nota fonte di metalli pesanti), in particolare ostriche, cozze, salmone e gamberi, ma anche ad aringhe e sgombri.

                      

Last but not least, è importante che chi soffre di allergia al nichel sappia che è quasi impossibile seguire una dieta che escluda del tutto questo metallo.

In alcuni casi può capitare di essere sensibili a certi alimenti, ma di tollerarne bene altri, anche se contengono tracce di nichel. Per fare le scelte migliori, soprattutto nei casi più gravi, è bene rivolgersi ai centri qualificati che si avvalgono di personale specializzato.


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