giovedì 4 giugno 2015

Celiachia: l'importanza di una diagnosi precoce, come si manifesta, i danni che produce al nostro organismo, consigli alimentari e altre malattie autoimmuni

Celiachia
La celiachia, o sprue celiaca, è una malattia dell’apparato digerente che danneggia l’intestino tenue, interferisce con l’assorbimento dei principi nutritivi presenti negli alimenti ed è determinata dall’intolleranza o allergia al glutine, una proteina contenuta nel grano, nell’orzo, nella segale, nel farro, nell’avena e cereali simili.

L’assunzione di alimenti e l’uso di  prodotti contenenti glutine, comportano una reazione immunitaria che si manifesta attraverso il danneggiamento dei villi intestinali fino alla loro atrofia. I villi, che costituiscono la mucosa intestinale, consentono l’assorbimento delle sostanze nutritive che attraversando la parete dell’intestino tenue arrivano al sangue e vanno in circolo. Il danneggiamento dei villi comporta la sintomatologia da malnutrizione, anche se la persona si alimenta con regolarità.

La celiachia si trasmette per via genetica ed è frequente in presenza di altre patologie genetiche,  quali la sindrome di Down e la sindrome di Turner, una malattia che incide sullo sviluppo femminile.

Le cause scatenanti la prima manifestazione sono solitamente forti stress emotivi o fisici quali un’infezione virale, un intervento chirurgico, una gravidanza, una grave perdita.




Sintomi della celiachia
I sintomi con cui la celiachia si manifesta sono diversi e variano da persona a persona. Se riguardano direttamente l’apparato digerente solitamente si tratta di:
         gonfiore e dolore addominale
         diarrea o costipazione
         vomito
         feci pallide, maleodoranti o oleose
         dimagrimento o deperimento
         irritabilità

La celiachia può manifestarsi anche in modo completamente diverso, colpendo altre parti dell’organismo; in questo caso i sintomi saranno:
         anemia sideropenica, cioè carenza di ferro pur facendone regolare consumo
         affaticamento
         dolore alle ossa o alle articolazioni
         artrite
         fragilità ossea o osteoporosi
         depressione o ansia
         formicolio e intorpidimento delle mani e dei piedi
         assenza di mestruazioni (amenorrea)
         sterilità o aborti spontanei ricorrenti
         stomatite aftosa nella cavità orale

         eruzione cutanea pruriginosa (dermatite erpetiforme)


La celiachia nei bambini
Nei bambini la celiachia, può comportare  difficoltà e/o ritardi nella crescita e nello sviluppo, bassa statura,  difetti dello smalto dei denti definitivi.

Recenti studi sostengono che 3 fattori ritarderebbero la comparsa dei sintomi della celiachia nel bambino e influirebbero sulla modalità con cui la malattia si presenta:
1.      il protrarsi dell’allattamento al seno
2.      una tardiva introduzione nell’alimentazione del bambino di cibi contenenti glutine
3.      una limitazione dell’assunzione degli alimenti contenenti glutine


La celiachia è una malattia subdola, essendo difficile da diagnosticare data la varietà dei sintomi che può indurre. Per questo, talvolta possono trascorrere anche molti anni, prima che sia accertata e purtroppo, più tempo passa prima della diagnosi e della cura, maggiori sono le possibilità che si presentino complicazioni sul lungo periodo.

La celiachia e l'anello delle patologie autoimmuni
Le persone affette da celiachia tendono a sviluppare anche altre malattie, dette patologie autoimmuni, dovute agli attacchi che il sistema immunitario muove verso le cellule dell’organismo. Tra esse vi sono:
         diabete di tipo 1
         malattie autoimmuni della tiroide (Tiroidite di Hashimoto)
         malattie autoimmuni del fegato
         artrite reumatoide
         dermatiti erpetiforme (eruzione cutanea a livello di natiche, gomiti, ginocchia)
         morbo di Addison, una malattia del sistema endocrino

         sindrome di Sjögren, una malattia che colpisce le ghiandole lacrimali e salivari
Iter diagnostico della celiachia
La celiachia può essere scambiata per altre malattie: sindrome del colon irritabile, anemia da carenza di ferro alle volte causata dal ciclo mestruale, infiammazione dell’intestino, diverticolite, infezione intestinale, sindrome da stanchezza cronica. La conseguenza è che si cura l’organismo per la sintomatologia che manifesta senza andare alla radice del problema: la celiachia. Fortunatamente oggi, la presa di coscienza della varia sintomatologia pone un’attenzione maggiore sulla celiachia e un medico oculato richiede analisi specifiche perché venga accertata la malattia.
La celiachia viene diagnosticata con esami del sangue specifici che determinano la presenza di anticorpi antitransglutaminasi tissutale o antiendomisio. Se i risultati delle analisi sono negativi, ma si sospetta ancora la presenza della celiachia, potrebbero essere necessarie ulteriori analisi.
E’ opportuno non modificare la propria dieta prima di effettuare gli esami poiché smettere di assumere alimenti contenenti glutine (pane, pasta) potrebbe dare un risultato di falso negativo.

In caso di esito positivo alla celiachia, può essere eseguita una gastroscopia con biopsia dell’intestino tenue per confermare la diagnosi.

L'importanza di una diagnosi precoce
Non esistendo prevenzione per la celiachia, la diagnosi precoce è il miglior modo per ridurne i danni e dare modo a chi ne è colpito di migliorare da subito la qualità della sua vita, imparando a convivere con la malattia.

E’ possibile infatti verificare la presenza di anticorpi con un semplice esame del sangue, fortemente consigliabile a tutte le persone con parenti di 1° grado affetti da celiachia, pertanto maggiormente esposti al rischio. 

Celiachia, cura e terapia
Non possiamo parlare di vera e propria cura, in effetti di celiachia non si guarisce, deve semplicemente essere eliminato il glutine dalla propria dieta per tutto il resto della vita. Anche una piccola quantità di glutine può danneggiare l’intestino pur in assenza di sintomatologia evidente. In genere, l’eliminazione del glutine farà scomparire i sintomi, normalizzerà l’intestino e potrà prevenire peggioramenti. Il miglioramento si avvertirà già dopo pochi giorni dall’inizio della dieta. I villi intestinali ritorneranno ad assorbire le sostanze nutritive dagli alimenti e le trasferiranno correttamente nel sangue.
Se non si avverte miglioramento, occorre accertarsi di non assumere glutine in forma”nascosta” tipo negli additivi, come l’amido modificato, i conservanti e gli stabilizzanti a base di frumento.

Consigli alimentari per la Celiachia
L’alimentazione senza glutine non è legata necessariamente al concetto di rinuncia. Esistono tanti alimenti privi di glutine di largo consumo che sono alla base dell’alimentazione mediterranea quali: riso, mais, grano saraceno, legumi, patate, pesce, carne, uova, latte e formaggi, ortaggi e frutta.

Il celiaco che dispone dunque di tutti i componenti per costruire una dieta bilanciata e varia, dovrà comunque fare particolare alla scelta delle fonti di carboidrati che devono sostituire i cereali vietati. Scelta che non deve ricadere esclusivamente sulla pur vasta gamma di prodotti dietetici senza glutine disponibili sul mercato, ma anche sui cereali naturalmente senza glutine come riso e mais o altre fonti di carboidrati come le patate, un buon nutrizionista saprà consigliare la dieta adatta anche in base allo stile di vita personale.

Cibi vietati contenenti glutine
Frumento (grano) - Farro - Orzo - Avena - Segale - Monococco - Kamut - Spelta - Triticale - Farine, amidi, semola, semolini, creme e fiocchi dei cereali vietati - Primi piatti cucinati con i cereali vietati quali paste, paste ripiene, gnocchi di patate, gnocchi alla romana, pizzoccheri, crepes - Pane e prodotti da forno, dolci e salati, preparati con i cereali vietati quali pancarrè, pan grattato, focaccia, pizza, piadine, panzerotti, grissini, crackers, fette biscottate, taralli, crostini, salatini, cracotte, biscotti, merendine, pasticcini, torte - Germe di grano - Farine e derivati etnici quali Bulgur, Couscous, Cracked grano, Frik, Greis, Greunkern, Seitan, Tabulè - Crusca e Malto, cereali soffiati o in fiocchi, muesli, porridge dei cereali vietati -  Polenta taragna, se presente oltre alla farina di grano saraceno anche quella di grano. Attenzione poi a carne, pesce, verdure o formaggi  impanati o infarinati nella preparazione di cotoletta, bastoncini, frittura di pesce, hamburger, polpette - cibi cucinati in sughi e salse addensate con farine – latte d’avena  - yogurt ai cereali ai biscotti all’avena – Orzo solubile o surrogati del caffè


L’esclusione nella dieta del glutine, condiziona inevitabilmente scelte alimentari ed abitudini quotidiane come fare la spesa o mangiare fuori casa. Per questo, è consigliabile rivolgersi ad un centro specializzato nella dieta e nell’alimentazione in modo da seguire i consigli di un nutrizionista ed imparare a leggere correttamente le etichette degli alimenti per identificare quelli che contengono glutine, così da poter compiere scelte informate al supermercato o quando si mangia fuori casa. 


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